Con il suo moonwalk, Katelyn conquista. Pubblico e giuria non possono fare a meno di ballare con lei che, in pista, riesce comunque a mantenere la concentrazione e a svolgere un esercizio perfetto, ottenendo un punteggio di 9.950.
Katelyn Ohashi
Katelyn Ohashi è una ginnasta statunitense, quattro volte campionessa ai Visa Championship 2011 e tre volte membro della squadra nazionale juniores. Che sia brava è innegabile, ma questa volta è riuscita a fare qualcosa di davvero eccezionale!
Che non sia stato il solito esercizio a corpo libero lo si capisce subito dall’atmosfera che si è creata nel palazzetto.
Le ragazze della ginnastica artistica sembrano ballerine ma sono vere e proprie macchine da guerra! Sempre concentrate e perfettamente consapevoli di ogni singolo movimento. Sono un vero e proprio concentrato di grinta e passione agonistica
Ma quello che ha fatto Katelyn Ohashi va oltre! Esercizio perfetto a parte, riesce a trasmettere la gioia della ginnastica. Il suo tributo a Michael Jackson entusiasma pubblico e compagne di squadra che non possono fare a meno di unirsi al suo esercizio.
La ginnasta ventenne stava partecipando ad una gara del campionato universitario di ginnastica artistica durante il quale si è distinta per abilità e spettacolo. Come colonna sonora per accompagnare il suo esercizio ha scelto un medley con le più belle canzoni del re del pop, ed è stato subito un successo!
Musica pop, passi di danza ispirati al mitico Michael Jackson e grinta da vendere. Come poteva non coinvolgere tutti quanti?
Lo scandalo che ha travolto la ginnastica USA
Una performance che, anche grazie al perfetto moonwalk, le ha fatto ottenere il punteggio massimo durante una gara dell’UCLA, Università della California. Ma, tecnica a parte, l’entusiasmo e la passione dimostrata hanno un doppio valore: arrivano infatti poco dopo lo scandalo che ha travolto Lary Nassar, medico della nazionale di ginnastica artistica Usa, condannato per aver molestato addirittura 160 ragazze.
Katelyn Ohashi da una lezione a tutti, rilasciando un’intervista in cui parla apertamente delle pressioni subite prima, e mostrando la parte bella dello sport subito dopo.