Fibre sintetiche e tessuti sono materiali con cui tutti noi entriamo in contatto quotidianamente. Ecco perché sicuramente conosci quella sensazione spiacevole che si prova quando, sfilandoci un capo d’abbigliamento sintetico o in lana prendiamo una piccola scossa e sentiamo l’aria intorno a noi scoppiettare in modo anomalo.
Questo fenomeno è noto come accumulo di cariche elettrostatiche e, sebbene sia totalmente innocuo nelle nostre vite quotidiane, per altri ambienti può trasformarsi in un problema pericoloso e potenzialmente letale. Le aziende che lavorano proprio fibre sintetiche e tessuti sono proprio quelle più soggette a questo fenomeno per cui diventa necessario ricorrere ad apposite barre ionizzanti per dissipare l’accumulo delle cariche elettrostatiche. Vediamo in che modo.
Perché quando cambiamo abiti prendiamo la scossa?
Tessuti e fibre sintetiche materiali a carica neutra il che significa che, in caso di sfregamento con superfici a carica positiva o negativa, si polarizzano. Ecco perché i tessuti e le fibre sintetiche lavorati a gran velocità all’interno di macchinari industriali subiscono lo stesso fenomeno ma con conseguenze molto più gravi.
Difatti le cariche elettrostatiche generate durante la lavorazione possono causare molteplici problemi al macchinario e alle persone che vi operano visto che sono responsabili di scosse, incendi e persino esplosioni. Peraltro questi materiali sono molto leggeri e l’accumulo di cariche genera un sollevamento ed un disallineamento sui nastri dei macchinari causando blocchi e inceppamenti.
Un problema per tutte le aziende che lavorano fibre e tessuti
I rotoli di fibre e tessuti vari vengono lavorati ad altissime velocità e questo provoca sfregamenti e compressioni continue che, come abbiamo visto, danno vita al fenomeno della polarizzazione dei materiali neutri.
Quando l’accumulo di carica elettrostatica non viene scaricato a terra rimane sul macchinario per cui quando un operatore si avvicina rischia di prendere la scossa. Basta anche solo una reazione improvvisa a questo spiacevole incidente a causare una serie di conseguenze pericolose come cadute, infortuni e danni ad altri operatori presenti.
Non solo! Le cariche elettrostatiche fanno sollevare in aria le polveri più sottili che, quando entrano in contatti con componenti ad elevate temperature per surriscaldamento possono innescare esplosioni ed incendi.
I rischi del luogo di lavoro
Si tratta di una problematica comune a tutte le aziende che lavorano materiali neutri tra cui anche la plastica per gli imballaggi motivo per cui è necessario intervenire prontamente. Da un punto di vista gestionale queste problematiche causano blocchi e rallentamenti della produzione nonché una quantità generosa di scarti che influiscono negativamente sui bilanci dell’azienda.
Dal punto di vista della sicurezza, invece, queste cariche costituiscono un grosso pericolo per le persone e rendono l’ambiente potenzialmente letale e, dunque, non a norma come previsto dalla vigente legge in materia di tutela dell’incolumità dei lavoratori.
Ecco perché è necessario intervenire contattando un’azienda specializzata in soluzioni per l’accumulo di cariche elettrostatiche e richiedere un sopralluogo. Gli esperti incaricati misureranno il potenziale dell’accumulo di carica e valuteranno le soluzioni più idonee in base alla gravità del fenomeno.
Solitamente è possibile risolverlo installando apposite barre anti-statiche, ovvero strumenti che ionizzano l’area circostante all’accumulo dissipando gli accumuli di carica. Questi strumenti hanno forme e grandezze variabili e sono altamente personalizzabili in base all’ampiezza del campo elettrostatico che si viene a creare durante la lavorazione.
Grazie alle barre ionizzanti le aziende possono ritrovare l’efficienza e la sicurezza nei processi produttivi riducendo drasticamente i pericoli per gli operatori e gli scarti dovuti a blocchi ed inceppamenti dei macchinari.