Ottenere un titolo di studio, che sia un diploma o una laurea, rappresenta un traguardo di grande rilevanza che attesta le competenze e le conoscenze acquisite in un determinato campo di studio. Il documento per essere spendibile deve avere un valore legale.
Il concetto di valore legale del titolo di studio si riferisce agli effetti giuridici (che non possono essere desunti da una specifica normativa ma che sono riconducibili ad un insieme di disposizioni) che la legge attribuisce a un determinato titolo scolastico o accademico. Questo titolo viene rilasciato da istituti scolastici o universitari, pubblici che privati, sia tradizionali che telematici, che sono autorizzati a conferire titoli di studio. In pratica, il valore legale del titolo di studio stabilisce la sua validità e riconoscimento ufficiale, consentendo al titolare di beneficiare di diritti e opportunità previsti dalla legge in base al suo livello di istruzione raggiunto.
Questi effetti possono essere interni al sistema scolastico o accademico (in questo caso il valore legale favorisce il passaggio tra i vari gradi di istruzione) o esterni. In quest’ultimo caso il valore legale è funzionale all’esercizio di una specifica professione, insomma è il requisito di accesso.
Affinché un titolo acquisti valore legale è fondamentale che vi sia un’autorità pubblica competente che introduce o riconosce un determinato titolo di studio come “ufficiale” all’interno del proprio sistema di istruzione e formazione.
Ovviamente che si consegua il titolo presso un ateneo tradizionale o presso un ateneo che si avvale della metodologia didattica online, il suo valore non cambia. Anzi, dal 2003 il MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) ha riconosciuto, con decreto del 17/04/2003, pari valore legale ai titoli conseguiti presso le Università Telematiche. Attualmente sono undici gli atenei elencati sul sito del Ministero. L’unica differenza tra le due tipologie di ateneo che è possibile individuare riguarda la metodologia attraverso la quale si erogano le lezioni, ossia il tele-apprendimento detto anche e-learning. A differenza delle lezioni in presenza, le lezioni erogate in modalità telematica consentono di poter seguire le lezioni in modo asincrono attraverso piattaforme accessibili 24 ore su 24. La metodologia, inoltre, non incide minimamente sulla tipologia di offerta formativa predisposta dall’ateneo, anzi ognuna di essa offre un’ampia gamma di corsi universitari in linea con le richieste di mercato al fine di favorire un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
A seconda del livello di istruzione e degli obiettivi del riconoscimento (come la continuazione degli studi, l’accesso ai concorsi pubblici, l’ottenimento del titolo italiano equivalente, la pratica di professioni regolamentate, ecc.), esistono varie procedure e requisiti per il riconoscimento di un titolo estero in Italia che viene emesso dalle amministrazioni competenti per il riconoscimento. Per far riconoscere in Italia i titoli di studio ottenuti all’estero, è necessario procedere alla legalizzazione e alla traduzione in lingua italiana. La legalizzazione serve a confermare l’autenticità della firma del pubblico ufficiale che ha rilasciato il titolo di studio e del timbro presente sull’atto. Tuttavia, i Paesi che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961 sono esentati dalla legalizzazione. In questi casi, viene utilizzata l'”Apostille” come alternativa alla legalizzazione. L’utilizzo dell'”Apostille” non è richiesto quando il Paese di provenienza del documento straniero ha aderito a una convenzione internazionale, che può essere bilaterale o multilaterale, che esclude la necessità dell’Apostille stessa.